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DEGENITALIZZAZIONE

DEGENITALIZZAZIONE

Se soffri di ansia da prestazione, vulvodinia o hai prolemi a comunicare con i tuoi partner resta qui con me 😉


Rapporto completo. Nella cultura contemporanea equivale ancora a P in V. 

"Ma quindi le mie amiche lesbiche che fanno sesso senza 'pene in vagina' non hanno rapporti completi?" No, è la definizione di rapporto completo che va un attimo rivista.

Eh si, perchè ancora molti credono nel dogma del coitocentrismo. Ovvero un rapporto che si basa sul copione: sesso=penetrazione+eiaculazione


Un pò come si vede nella stragrande maggioranza dei porno mainstream.

Quel famoso copione che impariamo a memoria da adolescenti spaccandosi di porno gratuiti.


Inconsciamente registriamo nella nostra memoria atteggiamenti, frasi ed azioni per poi ripeterli nella vita reale ancora e ancora. 


A volte non ci chiediamo nemmeno se quello che stiamo facendo è giusto perchè lo abbiamo sempre fatto così e siamo convinti che sia l’unica modalità. Un dogma appunto. 


Ma sapete che a noi piace fare le eretiche ed andare a ribaltare i credo. Quindi oggi parleremo di degenitalizzazione. 


Degenitalizzare significa estendere il piacere a tutto il corpo senza focalizzarsi sui genitali.

È una tecnica che si utilizza per alcuni problemi sessuali, ma appunto perchè spesso il nostro modo di fare sesso non abbraccia i nostri bisogni, questa tecnica può essere sesso vero e proprio. 


Non è necessario avere un problema sessuale nell'ambiente di coppia per godersi una sessione di coccole reciproche, e non parliamo solo di carezze ma di tirar fuori le fantasie. Lo sappiamo che le avete. Uscitele. 


Il "P in V" è bello ma dopo un po' stanca, evitare la stimolazione genitale espanderà la nostra sensibilità erotica su tutta la pelle, amplierà il vostro repertorio e vi farà schizzare (non solo metaforicamente) verso incredibili viaggi cosmici.


Ma non è tutto.


La degenitalizzazione oltre che ad essere un'esperienza sensoriale vi aiuterà ad alleviare problemi specifici. Ne approfondiamo tre:


1-    Ansia da prestazione

2-    Vulvodinia

3-    Comunicare i propri si e no


Ma prima di iniziare un piccolo disclaimer: non stiamo parlando di fare un massaggino, ma piuttosto di trasmettere la nostra emozione del momento attraverso le mani e la nostra fantasia. 


Non è necessario essere in una coppia affermata o che sia coinvolto del romanticismo. La connessione si può trovare anche nei rapporti occasionali, anzi la consigliamo per divertirsi moolto di più.


La regola fondamentale è solo una: non stimolare i genitali. 


Per chi soffre di stress o ansia da prestazione è il top perchè consente di lavorare sul decondizionamento dell'ansia associata alla performance genitale. 


Qui non c’è performance e non c’è gara. Willy potrà rilassarli o alzarsi in piedi senza che nessuno lo rimproveri. 


Se durante l'esercizio riusciamo a mantenere la nostra attenzione sulle carezze e sulle sensazioni che questo produce, potremo allenare la mente ad essere nel presente ed evitare pensieri, norme o convinzioni improduttive che non facilitano il rilassamento, cosa molto comune quando compaiono disfunzioni sessuali.


Piccolo trick: per godersi questo momento consigliamo di non essere molto stanchi o in piena digestione.


Per chi soffre invece di vulvodinia o altri problemi che causano dolore durante i rapporti andare ad esplorare ed accendere altre zone erogene è fondamentale per provare piacere al di fuori dei genitali. 


Se soffrite di dolore vulvare ma soprattutto se avete partner che hanno patologie vulvari trovare modi alternativi per  godere sarà una scoperta che renderà tutto molto più facile e piacevole.


Dal momento che non vi è alcuna premessa o aspettativa le chance di eccitarsi e fare sesso penetrativo sono altre ma non deve essere quello l'obiettivo, fatevi trasportare dalla situazione. 


L'obiettivo di questo approccio è quello di “non forzare" . 


Per chi ha problemi di comunicazione questa strategia può essere usata per imparare a chiedere, a saper dire sì o no, secondo i desideri di ciascuno e accettare i no senza viverli come rifiuto.


In questo modo siamo in grado di dare e ricevere piacere senza sentirci in colpa e senza bisogno di controparti poiché la stimolazione sarà reciproca. 


E’ come se fossimo in ascolto, abbiamo buttavo via il copione, i dogmi e siamo fedeli sono alle nostre sensazioni.