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Il PUNTO G (non esiste)

Il PUNTO G (non esiste)

La vagina non è fatta per provare piacere.

Siamo diventati adulti, abbiamo smesso di credere a babbo natale, alla fatina dei denti e ora possiamo smettere di credere all’unicorno della sessualità: il punto G.


Per anni ci hanno confuse con informazioni approssimative su quei pochi millimetri di godimento difficili da acchiappare quanto un moscerino morto in un drink.


Facciamo chiarezza, il punto G non è un punto e non è nemmeno G.


Prende il nome da un medico (Grafemberg) che crediamo non avesse intenzione di colonizzare i genitali femminili ma che comunque ha chiamato una parte del corpo umano con l’iniziale del suo cognome LOL 


Ed è un pò questo il centro della barzelletta sul punto G. L’ego. 


L’ego dei medici maschi in primis. Sapete che non ci piace fare distinzioni di genere ma qua parliamo di storia e se andate a sfogliare almeno 5 libri di anatomia umana e vi fermate al capitolo “riproduzione” capirete perchè.


L’anatomia della vulva non è mai stata studiata tanto quanto quella del pene. E questo ha portato grande confusione, tanto che ci ritroviamo ancora oggi a raccattare le 3 informazioni che abbiamo sul piacere femminile mentre non sappiamo ancora niente sullo squirting.

Poi metteteci anche il fatto che è meglio non sapere troppo sul piacere femminile così che l’ignoranza giustifica la discutibile prestazione e rende più facile la vita di quei maschi etero ai quali non interessa dare piacere alle partner ed ecco a voi la favola di atlantide xxx e l’ufo ginecologico.


Vulva munite, ascoltateci, ora facciamo chiarezza, così che voi possiate spiegare ai vostri partner chi, cosa, come e quando. 


Ma ricordiamo sempre che solo noi possiamo scoprire il nostro corpo così da poter condividere la scoperta con le nostre persone preferite. E' una nostra responsabilità.


Il punto G è stato ridefinito come zona CUV: complesso clitoro uretro vaginale, un'area multifunzionale tipo un parco giochi che include tessuti, muscoli, clitoride, uretra e vagina.


Quindi non esiste il bottone magico, tutta questa area durante l’eccitazione di gonfia riempiendosi di sangue e interagisce con il clitoride dando poi origine all’orgasmo. 


Si perchè la miccia che innesca l’orgasmo è comunque il clitoride che durante la penetrazione non viene solo stimolato leggermente sul glande ma viene anche allungato e schiacciato in continuazione tipo una fisarmonica.


Le terminazioni nervose del clit raggiungono in profondità i tessuti che sono stimolati anche con la penetrazione. Quindi il clitoride non si attiva solo con il massaggio del glande ma viene attivato anche con la penetrazione.


Ricordiamo anche che il clitoride non è uguale per tutti e che di conseguenza la sua stimolazione può variare durante la penetrazione. Per chi ha un clit più grande sarà più facile raggiungere un orgasmo con penetrazione. 


Ma prendete questa informazione con le pinze perchè non è una equazione matematica, infatti manca una componente fondamentale: il cervello.


L’ orgasmo: cito è una intensa sensazione di piacere raggiunta stimolando le zone erogene. Ed il cervello è una tra le più importanti zone erogene che accomuna la maggior parte degli essere umani. L’eccitazione che nasce nel cervello è importantissima per accendere queste zone che con la sola stimolazione meccanica sarebbero comunque spente.


Quindi smettiamo di pensare che il piacere sia un bottone che possiamo accendere e spegnere come uno smartphone, il piacere meritato deve essere desiderato.


Oggi non vi daremo la ricetta per raggiungere il piacere estatico in 10 punti perchè sta a voi capire cosa vi piace e cosa non vi piace attraverso la masturbazione o i rapporti con un’altra persona. Non abbiate fretta, una lingua straniera non si impara dopo la prima lezione.


La conoscenza del piacere è semplice e ci accompagna tutta la vita.


Possiamo non avere chiaro il concetto di universo, ma il piacere femminile è reale tanto quanto la terra che abbiamo sotto i piedi.